Através de um amigo em comum; o Wagner Augusto, jornalista e editor do CLUQ (Clube dos Quadrinhos), em 1985 fomos convidados eu e o Aloísio, a participar do número 26 da famosa Revista Calafrio, da Editora D-Arte do grande mestre e mecenas das HQs o editor Rodolfo Zalla, o qual honrados, aceitamos prontamente.
Já em março de 1984 tinha conhecido o Aloísio, através do Wagner (que o conheci na Itália em 1980) e juntos desenvolvemos o álbum: GRINGO – O ESCOLHIDO, que seria somente publicado em 2006. Inclusive na época meu primo o Clóvis Vieira, com os desenhos de Aloísio, produziu a animação colorida para o personagem western.
Antes em 1983, o Aloísio já tinha publicado na Calafrio #23.
O Wagner escreveu o excelente texto: QUEM É QUEM NOS QUADRINHOS, fazendo a ligação artística de nós três: Clóvis, Aloísio e eu.
E também escreveu nossas biografias detalhadas, apresentando-nos aos leitores Brasileiros.
Aloísio ilustrou a capa, a qual foi colorida por Clóvis Vieira e por fim, desenhou um pôster central, com Lampião e cangaceiros.
Tal publicação, tornou-se hoje, objeto de colecionadores da Nona Arte não só aqui no Brasil, mas em Portugal também, pelo que constatei.
E agora, após ter sido publicada em Portugal e Brasil em revistas impressas, estamos através do amigo Lucas e seu diversificado site QUADRO a QUADRO, colocando online a nossa HQ – CENSURADO, cujo tema continua sempre atual.
Illustrazione by Aloisio de Castro
Aloisio de Castro (sinistra) - Clovis Vieira (centro) - Wilson Vieira (destra) - Foto by Wagner Augusto (CLUQ) - Rivista Calafrio 26 - Brasile -1985 - Prisma Studio di Clovis Vieira
IL BUIO, IL GRIDO E L'ORRORE A FUMETTI
I racconti dell'orrore vengono evidentemente da molto lontano.
Non è difficile immaginare vecchi uomini canuti e pieni di cicatrici, che ricordano ai belli e increduli nipotini, in favolosi racconti, i tempi in cui le belve affamate osavano mostrare la loro odiosa figura appena oltre la siepe di fuoco che proteggeva, sul limite della caverna, i cuccioli d'uomo.
Ma è più opportuno, volendo parlare di questi fumetti, dalla più nota rivista americana del genere: Creepy.
I racconti dell'orrore, di cui i fumetti dello stesso genere sono una filiazione, vengono direttamente da certi fascicoletti, denominati dal colore della copertina "Blue books", che volgarizzavano nel corso dell'Ottocento i romanzi "neri" di una recente tradizione narrativa britannica, tradizione che aveva offerto al pubblico preromantico e romantico, avido di storie rabbrividenti, striscianti, i romanzi di Ann Radcliffe e di Mattew Gregory Lewis, di Charles Robert Maturin e di Horace Walpole. Erano scrittori medievalisti, misticheggianti, adepti del romanzo fantastico popolato di mostri e di tombe.
André Breton, il leader dei surrealisti, dedicatosi puntigliosamente a ricercare negli scaffali delle biblioteche i percursori del movimento, ebbe a sostenere che gli autori del romanzo "nero" o "gotico" (così detto dallo stile architettonico dei manieri e delle rovine dove spesso so svolgevano gli intrighi più portentosi) avevano catturato nell'aria fine-di-secolo i sintomi e le anticipazioni della Rivoluzione Francesa.
Altri, con meno industriosa immaginazione, si limitarono a scorgere nella sterminata letteratura "nera" il trionfo dell'ombra sulla luce, la vittoria sulla ragione del disordine attuato dal tempo, con edera e muschio intrecciati alle rovine.
È stata proprio Ann Radcliffe a suggerirci che alla delicata anima romantica le rovine di abbazie abbandonate, di chiostri diroccati suggerivano l'assurdità dell'umana esistenza.
I fumetti dell'orrore, quali si possono seguire in riviste specializzate come Creepy, si attengono tuttavia a una nudità e secchezza più consone ai nostri tempi.
Sono presenti Dracula, ovviamente, Frankenstein, oppure la Mummia; ma non è difficile scorgervi le tracce degli eroi letterari che informano parte almeno dell'ispirazione di due grandi scrittori anglosassoni: Edgard Alan Poe e i suoi Racconti straordinari, Robert Louis Stevenson e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde; e le vicende ispirate dalla opaca letteratura contro i "papisti" nata dalla polemica protestante, piene di veleni, di pugnali, di un Rinascimento visto con gli occhi di un moralismo provinciale e meschino.
Cosa distingue, allora, il romanzo "nero" o "gotico" dal romanzo d'avventure?!
Le distinzioni tracciate con limiti troppo netti, con frontiere ben tracciate, sono sempre opinabili; ci arrischieremo soltanto nella descrizione dei materiali che sono propri del racconto d'orrore e che nei libri d'avventure non appaiono altro che come incidenti di strada.
Leggiamo dunque quello che è il più celebre dei romanzi d'avventure, I tre moschettieri di Alexandre Dumas (padre): - "Milady, una bellezza diabolica, oggi diremmo "fatale", si mette sulla strada di D'Artagnan, dopo aver ridotto alla disperazione, anni prima, il cavalleresco Athos. Resistendo al suo fascino, i moschettieri ordinano al carnefice di Lilla di mozzarle la testa". La scena è degna di un romanzo "nero", su questo non c'è dubbio. Essa fa macchia nel corso del romanzo, ma viene presto dimenticata. Nei racconti che ci interessano l'elemento macabro, terrificante, è sempre presente.
È perfino facile tracciare una sintesi dei motivi principali della macabra sinfonia: una caverna, un monaco, morti in cantina o nei sotterranei, una tempesta che squassa i rami scheletri degli alberi del parco, un giuramento che deve restare segreto, i mostri, i vampiri, le avvelenatrici, le fanciulle innocenti, il prode cavaliere in goppa al suo cavallo bianco. Gemiti e lamenti di ignota provenienza, donne stupende preda del demonio (generalmente brune belezze e sensualità latine), fantasmi grotteschi possono sempre intervenire al momento opportuno.
Uno scrittore specialista americano, Howard Phillips Lovecraft, così descrive il tema tradizionale: - "L'impianto drammatico comprende prima di tutto il castello gotico, dall'antichità tenebrosa, i suoi lunghi corridoi e le passeggiate sugli spalti, le ali deserte o cadute in rovina, i muri umidi, le catacombe malsane e nascoste, le eflorescenze di orridi spettri i di spaventose leggende".
Uno degli elementi che spingono il lettore a leggere d'un fiato i racconti a fumetti è quello della sorpresa. Creata la situazione al limite tra la realtà e il fantastico, solo alla fine si ha la soluzione, che non delude mai per l'originalità.
Alcune volte il male trionfa sotto le forme più inaspettate, scoprendosi là dove sembrava esservi la più pura innocenza.
La bambola in mano alla bambina sorridente si trasforma in un mezzo di tortura, il rifugio tanto agognato o la persona cara nel pericolo a lungo sfuggito, il viso diafano d'una fanciulla in un mostro assetato di sangue caldo.
Vendette, minacciate secoli addietro, si verificano inaspettatamente, morti se levano a notte fonda dalla tomba per punire i malvagi che li hanno condanati.
Non manca in taluni episodi una sottile ironia che scambia le parti del dramma cosicché l'assassino diventa vitima, il persecutore perseguito.
Il male non risparmaia nessuno e anche il più incredulo deve soccombere di fronte alle sue più spaventevoli incarnazioni.
Riprendendo l'aspetto figurativo dalla tradizione soprattutto cinematografica, questi fumetti sono notevoli per la precisione del segno e per l'originalità della maschere. Anche i personaggi più incredibili vengono tratteggiati senza cadere nel grottesco. Soprattutto l'agile mano di Reed Crandall riesce a rendere felicemente i più svariati personaggi e le ambientazioni, anche se talvolta di maniera, evitando per lo più i passaggi obbligati del genere per introdurvi elementi realistici che meglio ci fanno assaporare, a contrasto, l'elemento fantastico.
Quanto alle ragioni del fascino che esercitano i racconti dell'orore a fumetti su un numero straordinario di lettori, le cause mi sembrano di un doppio ordine. Il meraviglioso ha sempre esercitato un'attrazione fortissima anche sulle menti adulte.
In primo grado a vita quotidiana è così evidentemente imprigionata in regole monotone e fisse da quando ha preso il sopravvento la civiltà urbana che non è da meravigliare se la gente cerca un rifugio in racconti fantastici, ricchi di soluzioni strane ed inaspettate.
In secondo grado, il giusto dell'orrore trova probabilmente dentro di noi una zona ancora inesplorata, fatta di ricordi ancestrali, di riconoscimenti che hanno dello stregonesco, di riminiscenze che affiorano improvvise negli incubi e sogni notturni per dissolversi alle prime luci del giorno. In parole povere, risalendo nel tempo le generazioni, non si può dire che l'età degli spaventi primordiali sia poi tanto lontana dagli uomini e donne di oggi, che usano tranquillamente computers e aviogetti, che sono al corrente delle teorie di Einstein e delle conturbanti scoperte della biologia.
La psicanalisi ha aperto uno spiraglio; ma sappiamo che si tratta di un semplice anticipo, di una ricerca ricca in potenza di una meravigliosa fecondità.
Spavento di ciò che non conosciamo, fragilità delle nostre certezze, incapacità di liberarci completamente delle catene del passato, ovvero, qualcosa di veramente attavica.
Ha scritto Violette Trefusis: - "La zia Campbell faceva di continuo lo stesso sogno: vedeva distintamente un castello feudale. Essa lo conosceva nei minimi particolari.
Immaginate dunque il suo smarrimento quando, durante una passeggiata in campagna, alla svolta di una strada, si trovò improvvisamente davanti il castello del sogno. Con il cuore che le batte forte in petto, essa attraversa il ponte levatoio e bussa alla grande porta massiccia piena di chiodi. Dopo qualche minuto, le viene ad aprire un vecchio e strano domestico dall'aria corrucciata. - "Chi abita qui?", chiese mia zia con voce malferma. - "Nessuno, signora, il castello è stregato".
Il domestico la osservò dalla testa ai piedi: - "Lei, signora, dovebbre saperlo meglio di tutti, poiché qui il fantasma è lei".
Poi il buio, il grido e l'orrore, a fumetti...ovvero sia, la paura fa sempre novanta, oppure no?!Bah...aaaaaahhhhhhh...
By Vieira
Studio Staff di IF - Genova - Italia
Pubblicazioni a fumetti - Disegnatore Wilson Vieira
- 1975 - Jackie - n.o 1 - Capa/episódio - Terrore sulle piste - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - Jackie - n.o 2 - Capa/episódio - Nell'Inferno di Indianapolis - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - Jackie - n.o 3 - Capa/episódio - L'ora della verità - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - Jackie - n.o 4 - Capa/episódio - La freccia azzurra - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - Jackie - n.o 5 - Capa/episódio - Asfalto che scotta - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - El Tigre - n.o 1 - Capa/episódio - Agguato a Portobelo - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - El Tigre - n.o 2 - Capa/ episódio - All´arembaggio - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - El Tigre - n.o 3 - Capa/episódio - Condannata a morte - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - El Tigre - n.o 4 - Capa/episódio - La trappola - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - El Tigre - n.o 5 - Capa/episódio - La fine del traditore - Emmevi Editrice - Milano
- 1975 - Hondo - n.o 1 - Episódio - E lo chiamarono…Hondo - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Davy Crockett - n.o 1 - Episódio - L´ultimo dei mohicani - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Davy Crockett - n.o 2 - Episódio - Nella tana di Aqualung - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Davy Crockett - n.o 3 - Episódio - Gli uomini albero - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Davy Crockett - n.o 4 - Episódio - Duello mortale - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Davy Crockett - n.o 5 - Episódio - La spia - Edizioni Edinational - Milano
- 1975 - Diabolik - Anno XV - n.o 22 - Capa/episódio - Lotta per un´eredità - Astorina - Milano
- 1977 - Diabolik - Anno XVI - n.o 3 - Capa/episódio - Corsa ai gioelli - Astorina - Milano
- 1977 - La Furia del West - n.o 9 - Episódio - Una prova di coraggio - Editrice Cenisio - Milano
- 1977 - La Furia del West - n.o 27 - Episódio - L'idolo Atzeco - Editrice Cenisio - Milano
- 1977 - La Furia del West - n.o 42 - Episódio - L'appuntamento sul set - Editrice Cenisio - Milano
- 1977 - Tarzan - n.o 38 - Capa - Editrice Cenisio - Milano
- 1977 - Coyote - n.o 15 - Episódio - Morte di un killer - Geis - Milano
- 1977 - I Trasferelli Libri - Ilustração e Figuras - Kung Fu - Gillette Italy S.p.A. - Milano
- 1977 - I Trasferelli Grinta Giochi - Ilustração e Figuras - Cesare Conquista la Gallia - Gillette Italy S.p.A - Milano
- 1977 - I Trasferelli Grinta Giochi - Ilustração e Figuras - La Bataglia di Solferino - Gillette Italy S.p.A. - Milano
- 1978 - Super Eroica - Anno XIV - n.o 297 - Episódio - Il caporale Piccola Volpe - Casa Editrice Dardo/Fleetway Publications - Milano/London
- 1978 - Tarzan - n.o 40 - Capa - Editrice Cenisio - Milano
- 1979 - L´Uomo Ragno (Spider-Man) - Ilustração - Arnoldo Mondadori Editore/Marvel Comics Group - Milano
- 1980 - Il Piccolo Ranger - n.o 198 - página 68 - Episódio - La peste africana - Daim Press (SBE) - Milano
- 1980 - Il Monello - Anno XLVI - n.o 28 - Episódio - Qui Commissario Norton - Casa Editrice Universo - Milano
- 1980 - IF - Immagini e Fumetti - n.o 13/14 - Episódio - Jovem Branco - Staff di If - Genova
- 1980 - IF - Immagini e Fumetti - n.o 15/16 - página 47 - Ilustração/Divulgação - Il Piccolo Ranger - Staff di If - Genova
- 1981 - Il Piccolo Ranger - n.o 206 - Episódio - Carovane combattenti - Daim Press (SBE) - Milano
- 1981 - Il Piccolo Ranger - n.o 207 - Episódio - Tragica Magia - Daim Press (SBE) - Milano
- 1981 - L´Uomo Ragno (Spider-Man) - Capa/Ilustrações - Octopus sfida L'Uomo Ragno - Arnoldo Mondadori Editore/Marvel Comics Group, a division of Cadence Industries Corporation - libri TV - Milano
- 1981 - I Supereroi - (Coleção) - Ilustrações - Octopus sfida L'Uomo Ragno - I Fantastici Quattro - Arnoldo Mondadori Editore - libri TV - Milano
- 1984 - Il Piccolo Ranger - n.o 250 - Episódio - Terra di confine - Daim Press (SBE) - Milano
- 1984 - Il Piccolo Ranger - n.o 251 - Episódio - Terra di confine - Daim Press (SBE) - Milano
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