giovedì 25 febbraio 2016

sabato 20 febbraio 2016

DIME WEB - LA STORIA DEL WEST - BY WILSON VIEIRA

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2013


IL FONDATORE DI ROMA. WILLIAM FREDERICK CODY: BUFFALO BILL! LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA. I PARTE

di Wilson Vieira

Continua, con questa biografia di Buffalo Bill, la collaborazione di Wilson Vieira (per i pochi che ancora non lo sapessero, fra le mille cose, Wilson è stato anche disegnatore del Piccolo Ranger) a Dime Web. L'articolo in questione - in una forma leggermente diversa - in Rete era già apparso (in portoghese) sul sito Tex Willer Blog e (in italiano) sul blog di Wilson e su Spaghetti Western. Su Dime Web non è la prima volta che parliamo di West anche al di fuori dei confini strettamente fumettistici; prova ne sia la nostra cronologia ragionata della Collana I Protagonisti di Rino Albertarelli. (s.c. & f.m.)




Buffalo Bill ritratto alla fine del XIX secolo

Nato il 26 febbraio 1846 nella fattoria del padre nello Iowa, quarto di otto fratelli, William Frederick Cody aveva diciotto anni quando si arruolò nell'esercito Nordista come conducente di carri.
La leggenda americana di Buffalo Bill è alimentata da tre fonti principali: dall'uomo, dal Wild West Show e dalle innumerevoli storie pubblicate. Da ragazzo fu per poco tempo corriere nel Pony Express: fu il più famoso - senza dubbio. Poi fu soldato. Dopo la Guerra Civile, quale cacciatore di bisonti, rifornì le cucine della ferrovia del Pacifico nel Kansas, e infine partecipò come scout (esploratore, guida, cercatore di piste) dell'esercito degli USA, alle battaglie contro i Cheyennes e i Sioux.
Il famoso scout si sposò a vent'anni; con un marito così inquieto e spesso assente per mesi, Laura - con le figlie Arta e Ora - ebbe fino all'ultimo una vita difficile. Tra l'altro Buffalo Bill non disprezzava le avventure sentimentali. A ventidue annivtentò alcune grosse speculazioni terriere che si concluderanno disastrosamente. Fondò una città che chiamò Roma, nel Kansas, che da principio si popolò rapidamente. Ma un suo rivale creò una città poco lontano - Hays City - essendo un miglior politicante di Cody, riuscì a ottenere che il tracciato della ferrovia Kansas-Pacific passasse più vicino a Hays City che a Roma. In breve, l' unica famiglia che rimase a Roma fu quella di Buffalo Bill. 



Il Buffalo Bill di Pini Segna (1951)



Tex e Buffalo Bill visti da Claudio Villa nel 2008 (Collezione Storica a Colori n. 39).




Nel 1872 Buffalo Bill organizzò una caccia al bisonte per conto del granduca Alessio, fratello dello zar Alessandro III di Russia, in viaggio d'istruzione negli Stati Uniti. Il granduca non era un gran tiratore, ma si narra che Buffalo Bill, sparando all'unisono alle sue spalle, fosse riuscito a dargli l'impressione di aver ucciso un buon numero di bisonti. Entusiasta, il granduca lo colmò di regali, tra i quali una splendida pelliccia. Cody aveva già il titolo di colonnello conferitogli ad honorem dalla Guardia Nazionale del Nebraska. Per illustrare un'abitudine che non era esclusivamente degli indiani, riportiamo le parole di Buffalo Bill quando descrisse uno scontro con i pellerossa nell'Arkansas, presso Fort Larned. Posti in fuga i nemici con l'aiuto dei suoi uomini Buffalo Bill concluse: Scotennammo i due che avevamo ucciso e tornammo al forte.

 
Annie Oakley al Wild West Show di Buffalo Bill



Le biografie e le autobiografie di Buffalo Bill non si contano. È noto che dettando le sue avventure egli spesso le esagerò o addirittura le inventò. Una delle sue imprese sicuramente autentica è quella che lo vede quattordicenne tra i cavalieri del glorioso Pony Express. Gli abitanti delle zone più remote chiedevano di ricevere la posta più rapidamente. Con le normali diligenze una lettera impiegava 21 giorni da San Francisco a New York. Per 125 dollari al mese i più quotati cavalieri del West riuscivano a consegnarla in metà tempo. L'intero percorso del Pony Express lo compie qualche anno più tardi. Essendo stato ucciso dagli indiani il cavaliere che doveva dargli il cambio, egli percorre senza fermarsi 450 chilometri cambiando ventun cavalli. È un primato che rimane imbattuto. Nel 1872 venne eletto alla Camera dei Rappresentanti del Nebraska e nel 1883 fondò il suo famoso Wild West Show, nel quale esibiva indiani, cowboy e tiratori scelti del Selvaggio West. Dopo la sua morte, avvenuta a Denver nel Colorado, furono scritte molte centinaia di biografie eroiche che si contraddicevano fra di loro. Come eroe della leggenda del West, Cody ha infatti le carte in regola: egli non solo la visse personalmente, ma forse più di tutti contribuì alla sua formazione e alla sua diffusione nel mondo. Meglio di ogni altro westerner (uomo del West), Buffalo Bill conobbe la turbolenta e avventurosa vita della frontiera fra il 1860 e il 1880: durante questi venti anni egli ebbe modo di partecipare al conflitto fra Nord e Sud, di assistere all'uccisione di suo padre, di servire nel corpo dei postini a cavallo, di far la guida dell'esercito nelle guerre contro i pellerossa (è rimasto famoso il suo duello all'arma bianca con il capo indiano Mano Gialla, pochi giorni dopo la battaglia di Little Big Horn), di essere più volte assalito dai banditi e dagli indiani.


Poster d'epoca del Wild West Show (1912).


William Cody aveva meritato il suo soprannome partecipando al più grande massacro di animali della storia: la caccia ai bisonti fra il 1860 e il 1880. Assunto come cacciatore professionista dalla compagnia ferroviaria Kansas Pacific con l' incarico di procurare la carne agli operai che preparavano le massicciate e posavano le rotaie, in pochi mesi uccise ben 4000 bisonti. Nel 1870, quando aveva apenna ventiquattro anni, Buffalo Bill era già un eroe leggendario, tanto che il popolare scrittore Ned Buntline ne fece il protagonista di un suo romanzo, Il Re della Frontiera, che venne venduto a milioni di copie. Negli anni della sua maturità, quando ormai il West era già stato "civilizzato", William Cody pensò di sfruttare la sua fama organizando un grande circo, il Wild West Show, con il quale - insieme all'infallibile carabina Lucrezia Borgia e all'inseparabile cavallo Brigham - girò il mondo (andò anche a Genova), ottenendo grande successo e favolosi guadagni. Quando Buffalo Bill iniziò la sua carriera teatrale, acquistò la dilligenza Deadwood, sopravvissuta a mille avventure, e la trasformò in uno del personaggi del suo circo. Inutile dire che gli spettacoli del circo si basavano soprattutto su scene di attacchi alla diligenza, di combattimenti con gli indiani (lo stesso capo Toro Seduto fu per qualche mese un'attrazione del circo) su esercizi di tiro con la pistola e con la carabina. Anche l'imbattibile tiratrice Annie Oakley fece tappa in tutte le principali città del mondo, riscuotendo entusiastiche accoglienze ovunque.








La sua carriera di attore iniziò nel '72: recitò a Chicago in un dramma di avventure del West scritto appositamente per lui. La prima sera, dopo poche battute, non riuscì più a pronunciare una parola e il pubblico cominciò a fischiare. Fortunatamente l'impresario ebbe l'idea di scatenargli contro gli indiani dellatroupeIn pochi minuti - racconterà poi - Bill li fece fuori tutti tra le grida del pubblico entusiasta.
Ben presto, però, la buona stella di Buffalo Bill tramontò ed egli dovette vendere il circo e accettare un impiego. Negli ultimi anni di vita l' eroe americano che aveva guadagnato e perso milioni di dollari divenne un relitto che cercava di scordare il passato con l'alcool... 
Morì il 10 gennaio 1917.


La tomba di Buffalo Bill a Golden (Denver) in Colorado.


Wilson Vieira 

P.S. Trovate i link alle altre parti della Storia del West di Wilson Vieira nella pagina delle Cronologie!

WILSON VIEIRA: INTERVISTA BY MASSIMILIANO PUGLIESE


WILSON VIEIRA: INTERVISTA TRA RICORDI E PROGETTI…



15 Votes

Sono in contatto con l’amico Wilson Vieira da più di un anno e in questo tempo ho avuto modo di aggiornarmi sui sui lavori e godere del piacere di vedere le sue nuove tavole, ora gli ho chiesto la possibilità di una intervista da pubblicare per i lettori di Fumettandoblog e come sempre è stato pronto e veloce nel rispondere.
Premetto che ho disubbidito a Wilson e ho mantenuto le sue risposte senza intervenire (tranne il minimo indispensabile) con le correzioni linguistiche che lui stesso mi aveva chiesto, l’italiano di Wilson è ottimo e comprensibile e a mio parere trasmette molta carica di umanità e simpatia.
Per chi non conoscesse il percorso professionale di Wilson può cliccare QUI
Ciao Wilson, felici di averti tra noi e grazie per la tua disponibilità e cortesia…Iniziamo quindi con la prima domanda:
Cosa ha significato per la tua formazione studiare in Italia?
R – Caro Massimiliano, ha significato tantissimmo direi, come sai bene la nostra cultura qui in Sudamerica è molto, molto diversa li da voi tutti e di tutta l’Europa, per forza; per la nostra storia e per la vostra storia. Perciò conoscere questo altro mondo ti riempie di tante cose sconosciute, belle che vuole sempre più, capisci? E poi studiare quello che te piace è tutta un’altra cosa, vero? Senza dimenticare i tanti cari amici che ho lasciato in tutta l’Italia. E tutto mi è servito tantissimo poi quando sono poi tornato qui in Brasile e sono diventato insegnante di disegno, aiutando così tanto i miei allievi, per un lungo periodo della mia vita.
Hai vissuto esperienze di lavoro con la casa editrice Bonelli e la Aster (le sorelle Giussani), cosa ricordi del rapporto con queste “colonne” del fumetto made in italy?
R – Ricordo tante belle e buone cose, per forza. Prima che per arrivare a disegnare questi personaggi così importanti nel mondo degli fumetti Italiani, due icone mondiali, è stato veramente meraviglioso e una vittoria mia, come professionista del fumetto inserito nello Staff di IF di Gianni Bono. Inoltre, come disegnatore brasiliano sono stato il primo e l’unico a disegnare Il Piccolo Ranger per Bonelli e il primo e l’unico a disegnare Diabolik, così come il primo e l’unico a disegnare i personaggi Tarzan e L’Uomo Ragno in Europa. Veramente non mi sono reso conto allora di tutto questo,  quando li disegnavo con vero piacere, oggi invece sono consepevole di queste realizzazioni e come professionista mi sento veramente orgoglioso di tutto quanto, felice di essere stato  un artista brasiliano nel fumetto italiano. 
Come ti sei trovato a disegnare personaggi così diversi tra loro come ad esempio Il piccolo Ranger, Diabolik, L’uomo ragno?
R – È come dicevo prima, io disegnavo con passione proprio come un lavoro che mi piaceva tantissimo, tra l’altro in quello studio disegnavamo di tutto, tanti personaggi diversi che per noi era normale affrontare le diversità grafiche e caratteriali dei personaggi, capisci? Guerra, horrore, avventure, erotici e così via.
              Parlaci del mercato del fumetto in Brasile,che realtà       vivi e rispetto all’Italia che differenze importanti ci sono?
R – Abissali caro Massimiliano, qui ci sono poche case editrici, poche testate, pochi personaggi.
In Brasile chi fa fumetti (sceneggiatori, disegnatori e anche editori) sono tutti degli veri guerrieri che lottano contro tutto e tutti. La maggioranza degli fumetti in edicola, fumetterie o librerie sono tutti americani, per noi non esistono  spazi e ci sono pure tanti fumetti Bonelliani…è una lotta veramente diseguale, credimi.
Torniamo a te, che ci puoi dire di progetti in corso o futuri?
R –  Questi ci sono, sempre. Un albo western chiamato: Chasco – Sulle tracce degli avvoltoi, con il disegnatore Ronald Guimaraes. Un’altro albo chiamato: Il Guerriero Fantasma della mia serie  sugli cangaceiros, con il disegnatore Anilton Freires. E anche un”altra serie mia in pocket books (sono 16) con un personaggio chiamato: Gringo. E tante altre piccole storie che pubblico in Brasile, Italia e Portogallo, disegnate da bravi disegnatori brasiliani.
Ringraziamo Wilson e vi lasciamo con alcune tavole tratte dai suoi lavori:
Massimiliano Pugliese

giovedì 18 febbraio 2016

martedì 16 febbraio 2016

Spider-Man Italia - Video Blog: Un Uomo Ragno italo-brasiliano

Spider-Man Italia - Video Blog: Un Uomo Ragno italo-brasiliano: Mentre il terzo film di Spider-Man continua a battere tutti i record di incassi in giro per il mondo, abbiamo deciso di andare contro tende...

giovedì 4 febbraio 2016

WILSON VIEIRA - BENITO NASELLI - IL PICCOLO RANGER - STAFF DI IF - DIME WEB

ANNI SETTANTA E OTTANTA: WILSON VIEIRA E I DISEGNI PER IL PICCOLO RANGER E LO STAFF DI IF

di Wilson Vieira

Il nostro prezioso amico e collaboratore brasiliano Wilson Vieira, del quale certamente seguirete gli appuntamenti mensili con la straordinaria Storia del West, ci invia una serie di immagini e di documentazioni relative alla sua attività nello Staff di If negli anni Settanta e Ottanta, anche per la testata bonelliana del Piccolo Ranger. E di quel periodo ci illustra anche com'era composto e cosa faceva il celeberrimo gruppo fumettistico. Per quanto riguarda le immagini, dove non espressamente indicato, le matite sono dello stesso Wilson Vieira con chine di Benito Naselli! (s.c. & f.m.)