A tu per tu con L’Uomo Ragno
L’universo sconfinato della rete mi ha fatto conoscere Wilson Vieira, affermato e
celebrato autore e disegnatore brasiliano. Infinite le sue collaborazioni, dalla Marvel alla Bonelli, ha disegnato dall’Uomo Ragno al Piccolo Ranger, Tarzan, Diabolik. Ha vissuto e studiato a lungo in Italia per poi fare rientro in Brasile. Ora è docente di disegno artistico in Brasile, sceneggiatore, traduttore e naturalmente anche blogger.
Wilson, ti va di raccontare inizialmente qualcosa di te, per esempio quando è nata la passione per il disegno.
Caro Gianluca per primo devo ringraziarti per questa nostra chiacchierata e sono molto felice per questo…beh la mia passione per il disegno è nata quando ero ancora adolescente e vedevo mio padre disegnare delle facce famose come Napoleone, Nostradamos…lui era molto in gamba con i disegni sai…li ho visto che era molto bello disegnare e ho incominciato a frequentare delle Scuole di Disegno. Questo amore verso le immagini disegnate è cresciuto piano piano ed è rimasto travolgente fino ad oggi. E poi ho avuto la fortuna di lavorare con grandissimmi disegnatori e sceneggiatori in Italia: Salvaore Deidda, Luciano Milano, Lucio de Giuseppe, Benito Naselli, Giovanni Crivello, Carlo Leone, Alfredo Saio, Andreina Repetto e tanti tanti altri buoni e cari amici.
Il fumetto è stato considerato spesso un’arte meno nobile rispetto per esempio alla scrittura, ti sei mai chiesto il perché?
Non, non riesco a capire il perchè, caro amico. Anzi il fumetto e la scrittura dovrebbero camminare insieme. Sai un buon sceneggiatore deve leggere molto prima di incominciare a scrivere qualcosa. Penso che il fumetto e la scrittura camminano insieme; il fumetto non è niente senza la scrittura e questa sarebbe molto più povera senza il fumetto, una cosa è l’anima dell’altra.
Ti va di raccontare qualcosa della tua esperienza alla Sergio Bonelli?
Volentiere, Gianluca…lavoravo già da tempo per lo Studio Staff di IF a Genova, per l’amico Gianni Bono, disegnando vari personaggi per varie case editrice, quando lui mi ha chiesto un bel giorno, di fare due tavole/prove per il personaggio Il Piccolo Ranger, cosa che ho fatte con molta passione…io uno sconosciuto disegnatore brasiliano facevo una prova alla Bonelli Editore….. sono rimasto veramente molto, molto felice di aver avuto questa possibilità, naturalmente l’ho afferrata con unghie e denti. Le prove sono state accette, tutto è andato bene e così ho disegnato degli episodi per la Bonelli. Ho un’immensa gratitudine verso Bono, perchè lui ha sempre creduto nel mio potenziale artistico, ed è stato proprio li a Genova nel suo studio che mi sono trasformato da dilettante a professionista del fumetto.
Adesso tra le tante cose che fai collabori anche con il sito Progetto Fumetto per il quale sei sceneggiatore di due storie, raccontaci.
Da quando sono tornato in Brasile faccio soltanto lo sceneggiatore, questo cambiamento è stato naturale per me, le sceneggiature mi attragono da morire, mi piace andare a cercare certi temi, creare i personaggi e adesso che ho trovato un vero compagno di lavoro in Fred Macedo un bravo disegnatore brasiliano, collaboro anche per il sito italiano Progetto Fumetto scrivendo storie esclusive, abbiamo già pubblicato li Kwi-Uktena e Evolution, il bello di tutto questo è che le storie sono pubblicate in Italiano e pure in portoghese. Tra l’altro queste due storie sono già state pubblicate sulle riviste cartacea BDJornal in Portogallo e una sulla rivista argentina Con Hache e la rivista brasiliana Prismarte. Ho scritto già una ventina di storie che Fred gli disegnarà. Per il 2009 faremo insieme un’albo western con 140 paggine, prima per essere pubblicato qui in Brasile poi si vedrà. Ho anche già scritto una serie western con sedici episodi di 132 pagine ognuna. Racconterò la storia di un sopravissuto metticio della Guerra Civile Americana; mescolando la fiction e la realtá.
Perdonami, ma ho curiosità molto banali, per esempio, com’è la tua giornata tipo? Quante letture di fumetti consumi in una settimana?
Beh, alzato alla mattina, leggo il mio giornale e mi metto subito a vedere le ultime notizie
sui fumetti in Web. Poi comincio a scrivere delle sceneggiature, primo scrivo sui quaderni…non lo so ti faccio un esempio…l’altro giorno ho visto sul Web la faccia dell’attore mexicano Danny Trejo e di li ho incominciato a scrivere una storia dove lui sarà il personaggio principale. Le storie per me vengono così, una faccia, qualche immagine, un visuale…eccetera. Ma per dire la verità i fumetti non li leggo spesso, leggo più certi libri che trattano dell’argomento di cui sto scrivendo, questo per dare una dimensione più reale ai miei personaggi. Scrivo tutto il giorno fino a sera. Io e Fred parliamo molto sui nostri personaggi, come sono, che faccia hanno, le loro personalità e così via…facciamo il nostro lavoro veramente assieme, per questo il risultato è stato sempre soddisfaciente.
La prima cosa che guardi in un fumetto? Nel dettaglio, siete stati in tanti a disegnare l’Uomo Ragno, il tuo occhio critico riesce a cogliere tutte le differenza stilistiche impresse nel tratto del personaggio.
Ogni disegnatore è unico nel suo genere, quindi ognuno vede il personaggio alla sua maniera, io ho pensato di avvicinarli il piùpossibile alla realtà, non so se ci sono riuscito, però vedrai che i miei disegni su di lui lo rendono un essere umano, un uomo qualunque dentro la sua uniforme. Ho sempre visto L’Uomo Ragno così e penso che ogni disegnatore lo disegna proprio come lo sente questo personaggio. Non dimentichiamoci che è stato concepito in un tempo in cui la tecnologia del disegno era poca cosa, oggi con l’avvento dei computers tutto si può fare, è cambiato tutto rispetto a quando io ho iniziato a disegnare. E devo anche dirti che i testi per il mio albo “Octopus sfida L’Uomo Ragno” pubblicato da Mondadori sono stati scritti niente di meno che da Franco Fossati il grande expert dei Fumetti nel Mondo. E di questo sono molto orgoglioso.
Domanda da sfera di cristallo: Il futuro del fumetto come lo vedi? Più cinema più televisione o più web? Rimarrà ancora a lungo su carta?
Mah…proprio da sfera di cristallo…per me il fumetto sarà sempre il fumetto, magari cambierà di forme certo…penso che sarà un po di tutte queste cose messe insieme, ci sono una varietà di nuove tecniche che si mischiano fra di loro, si possono applicare nel cinema, in televisione, sul web, però la vera anima quella che conosciamo bene rimarrà sicuramente sulla carta, non è vero? Come i libri, penso che il fumetto in cartaceo rimarrà per sempre. **